La storia di Irgoli

La zona di irgoli è abitata fin dall’epoca prenuragica; durante il medioevo fece parte del giudicato di gallura, venendo poi conquistata dagli aragonesi che imposero il feudalesimo. Dall’ottocento si è gradualmente aperta al mondo e per un periodo è stata accorpata a Galtellì e Onifai

La storia di Irgoli

La zona dove attualmente sorge Irgoli era abitata già durante l’epoca prenuragica e nuragica, come attestato da numerosi ritrovamenti archeologici. In età medievale il paese fece parte della curatoria di Orosei nel Giudicato di Gallura ma, con la morte dell’ultimo giudice Nino Visconti, fu conquistata da Pisa che in quel periodo era una fiorente repubblica marinara. All’inizio del Trecento in Sardegna si affacciò una nuova potenza: gli Aragonesi che nel 1323 si impossessarono di Irgoli.


I nuovi padroni introdussero il sistema feudale e nel 1448 incorporarono il paese nella Baronia di Orosei affidandolo a potenti famiglie: da allora il borgo, insieme al resto della regione, scivolò in un isolamento che sarebbe durato per secoli. Durante tutta l’età moderna ci sono arrivate scarse notizie di Irgoli: sappiamo che nel 1600 contava circa 300 abitanti, quasi esclusivamente pastori e contadini impegnati a coltivare la terra quando il fiume Cedrino non esondava.


Nel 1839 i Savoia, nel frattempo divenuti padroni di Sardegna, smantellarono il feudalesimo e diedero inizio a una serie di riforme ma per i borghi più interni come Irgoli la modernizzazione fu un fenomeno lungo e graduale. Nel 1927 il paese fu accorpato alle vicine municipalità di Galtellì, Loculi e Onifai nel comune “Irgoli-Galtellì”, passando dalla provincia di Sassari a quella di Nuoro, ma nel 1946 riacquistò la propria autonomia.

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